Arrotondare le spese lavorando quando si studia è possibile in Francia qualsiasi sia il livello di studio o la nazionalità. In un'impresa o presso l'università, ogni studente ha il diritto di lavorare, ecco qualche regola da conoscere.
Ogni studente ha il diritto di lavorare in Francia
Durante gli studi in Francia gli studenti stranieri possono lavorare da quando sono iscritti in un istituto che conferisce loro la qualità di studente presso la Sécurité Sociale. Se non sono cittadini europei, gli studenti devono disporre di un titolo di soggiorno "studente".
La legge francese consente agli studenti stranieri di lavorare per un massimo di 964 ore durante l’anno, il che corrisponde al 60% del normale orario lavorativo francese. È importante sapere che il lavoro part-time non copre tutte le spese, può essere solo un'entrata aggiuntiva.
Quando si lavora in Francia, che si tratti di uno studente o no, uno stipendio minimo legale è garantito. Viene chiamato lo SMIC (stipendio minimo interprofessionale di crescita). L'importo è di 9,88 euro lordi per ora al 1 gennaio 2018 e deducendo i contributi sociali, equivale a 7,61 euro netti per ora.
Non c'è l’obbligo di ottenere una « Autorisation Provisoire de Travail » (permesso di lavoro temporaneo) (APT) per esercitare un‘attività professionale per arrotondare le spese durante gli studi, tranne per gli studenti algerini il cui status è definito dall’Accordo franco-algerino del 27 dicembre 1968.
Essere studente e lavorare all'università
Gli studenti stranieri hanno anche la possibilità di avere un impiego nelle strutture universitarie. Si tratta di un contratto d’assunzione per svolgere attività che contribuiscono al benessere e al vivere insieme nel campus: accoglienza degli studenti, assistenza e sostegno agli studenti disabili, tutorato, sostegno informatico e assistenza nell'uso delle nuove tecnologie, attività culturali, scientifiche, sportive e sociali, aiuti per l’inserimento lavorativo, promozione dell’offerta formativa.
Per assicurare il buon proseguimento degli studi e l'inserimento nel mondo del lavoro, il lavoro studentesco all'università è adeguato agli orari e ai ritmi degli studi. Per questo motivo, i contratti sono stipulati per un periodo massimo di dodici mesi tra il 1° settembre e il 31 agosto dell’anno successivo. La durata effettiva del lavoro non supera le 670 ore tra il 1° settembre e il 30 giugno, e non può superare le 300 ore tra 1° luglio e il 31 agosto.